
Tom Friedman, una personale a Milano
Studi sulla percezione, a partire dalla luce naturale
La ricerca dell’artista americano Tom Friedman riguarda lo spazio e la luce. Più specificamente, il suo obiettivo è la smaterializzazione degli oggetti tangibili nel loro rapporto con lo spazio e la luce. E la mostra Ghosts and UFOs; Projections for Well-Lit Spaces ospita una serie di videoproiezioni nate dall’osservazione della luce del sole attraverso le finestre in momenti diversi della giornata.
Ogni opera è in loop con una diversa durata: si passa dal silenzio statico, dall’immobilità all’apparizione di oggetti, colori e figure che, come allucinazioni, confondono chi osserva e si fondono con l’ambiente, a sua volta illuminato dalla luce del giorno. Il risultato è un disvelamento di vuoto e pieno, micro e macro che invita lo spettatore ad un approccio sensoriale nuovo, in un’espansione del vocabolario visivo e percettivo.
Sono proprio questi i temi cari a Tom Friedman, che parte dall’utilizzo di materiali e oggetti del quotidiano, come polistirolo espanso, matite, carta, spaghetti e bicchieri di plastica, investigando la relazione tra il fare arte e la psicologia della percezione dell’arte. Come uno scienziato impegnato nello studio di fenomeni empirici e non e delle infinite referenze di un oggetto, ne analizza le impercettibili trasformazioni.
Il suo lavoro è stato esposto in tutto il mondo e ora arriva a Milano nella nuova sede di Vistamarestudio (progettata come spazio neutro per l’arte dai newyorchesi newyorchese Space4Architecture – S4A) da unidea di Lodovica Busiri Vici e Benedetta Spalletti.
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Tom Friedman, Ghosts and UFOs; Projections for Well-Lit Spaces
Vistamarestudio Milano, 24 marzo – 26 maggio